Ivan Holler: un ponte tra Budapest e Trieste, tra visione e passione

"Trieste è entrata nella mia vita attraverso il lavoro, ma è diventata molto di più. Amo la sua atmosfera, la storia, il fascino dei suoi palazzi."

Qual è il suo legame personale con Trieste e Budapest?

Sono di origine ungherese, sono nato a Budapest e lavoro sempre in Ungheria. Trieste è entrata nella mia vita attraverso il lavoro, ma è diventata molto di più. Amo la sua atmosfera, la storia, il fascino dei suoi palazzi. Oggi stiamo realizzando un grande progetto in piazza Vittorio Veneto, abbiamo ricevuto il permesso prima di Natale: un albergo di 175 camere e 72 appartamenti residenziali, che restituirà splendore a questa zona della città. Inoltre, vogliamo contribuire alla riqualificazione della piazza stessa, per farla tornare un luogo vivo e accogliente per tutti.

Se dovesse consigliare a un visitatore cosa vedere a Budapest e Trieste, quali sarebbero i suoi suggerimenti?

Budapest è veramente una città bellissima, personalmente ritengo che Vienna, Budapest e Praga siano tutte e tre straordinarie. In particolare è caratterizzata dal fiume Danubio che divide la città, creando un’atmosfera unica. È affascinante come le due parti, Buda e Pest, offrano così tante cose da vedere. I musei di Budapest sono molto interessanti e attirano l’attenzione di molti visitatori. Ogni volta che ritorno, non so mai quale visitare per primo! Gli italiani la adorano, sia per la sua storia che per la sua vitalità e vengono anche per la cucina, ma per dire la verità io vado a mangiare italiano anche a Budapest se possibile.

Gli ungheresi amano Trieste, il suo mare e il vento, che forse qualche volta soffia più del necessario. Il Castello di Miramare, il fascino del centro storico e i piccoli ristoranti sul mare, ci sono tante cose da vedere e la comunità triestina ha sempre avuto un forte legame con l’Ungheria.

Quali somiglianze e differenze ha notato tra le due città?

Chi conosce bene Trieste, Budapest e anche Vienna, può notare quante somiglianze ci siano tra loro. I palazzi storici, l’architettura, la cultura che racconta epoche passate… Trieste, fortunatamente, ha conservato più elementi storici rispetto a Vienna, che ha subito danni durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo spirito di queste città è simile: eleganti, affascinanti, e con una storia che le rende speciali.

La cosa che distingue principalmente le due città è la differenza di mentalità. Anche la storia recente ha dato a ciascuna un’identità distinta. Trieste, per decenni legata alla frontiera jugoslava, ha vissuto un’evoluzione diversa rispetto a Budapest, che ha attraversato il periodo comunista prima di aprirsi al mondo occidentale. Trieste oggi non è più quella di 15, 20 anni fa.

TriBu.City: Due città, un’anima” è un’iniziativa nata per valorizzare l’amicizia tra Trieste e Budapest. Cosa ne pensa?

È un’iniziativa molto interessante e con un grande potenziale. Bisogna trovare le persone giuste per farla crescere, ma l’idea di costruire un legame più forte tra queste due città è davvero preziosa. Trieste ha vissuto una crescita straordinaria negli ultimi anni e sono certo che sempre più ungheresi la visiteranno e se ne innamoreranno.

Ivan Holler

Imprenditore austro-ungherese, inizia la sua carriera nel mondo della moda e del tessile, collaborando con brand di alto livello come Dolce & Gabbana, Valentino Jeans, Trussardi Action e Versace Versus. Ha guidato progetti in Italia, Austria e Germania, gestendo la produzione di marchi iconici.

Negli anni ‘90, la sua attenzione si sposta verso il settore immobiliare e alberghiero, dove lascia un segno indelebile attraverso la realizzazione di hotel, centri commerciali e residenze di lusso in Europa.

Oggi, Ivan Holler è impegnato in un progetto ambizioso: la riqualificazione di piazza Vittorio Veneto a Trieste, dove sta sviluppando un hotel da 175 camere e 72 appartamenti residenziali, un’iniziativa che contribuirà a ridisegnare l’identità della città.

Con un’esperienza pluridecennale, Ivan Holler continua a essere un punto di riferimento nel mondo del business europeo. La sua capacità di unire visione e pragmatismo, di riconoscere il potenziale di spazi e territori, e di trasformare idee in realtà concrete, lo ha reso una figura chiave nel panorama dell’investimento immobiliare e dell’ospitalità internazionale.

Il futuro si presenta ricco di nuove sfide, progetti innovativi e opportunità di connessione. E lui è pronto a coglierle tutte.

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