Maurizio Sauli: da Trieste a Budapest, un viaggio di vita e carriera

"Facciamo parte di un sistema storico tra Budapest, Trieste, Zagabria, Lubiana e Vienna, poco sentito e conosciuto in Italia. È importante rinfrescare e riproporre queste connessioni, per dare nuova linfa al rapporto con Budapest."

Qual è il tuo legame personale con Trieste e Budapest?

“A Trieste sono nato e cresciuto. Ho frequentato una scuola storica, il liceo scientifico Guglielmo Oberdan e mi sono laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Trieste. Pertanto, tutta la mia infanzia, giovinezza e anche il mio primo periodo lavorativo sono legati a questa città. La mia triestinità trova le sue radici anche nell’origine multietnica della mia famiglia, un profilo abbastanza tipico dei triestini e quindi ho sempre sentito forte il legame con la cultura mitteleuropea che caratterizza la mia città. Ho praticato il canottaggio per svariati anni al Circolo Canottieri Adria, la vela e trascorso le mie vacanze da bimbo ed adolescente sull’isola del Montaron nella laguna di Grado, il che mi ha legato indissolubilmente al mare.

Per quanto riguarda Budapest, la mia carriera lavorativa è iniziata alla direzione commerciale dell’Italcantieri, sotto la direzione dell’amministratore delegato Vittorio Fanfani. Fui mandato a Mosca nel 1979 per circa un anno, e avendo maturato conoscenze specifiche di questo tipo di mercati, l’IRI decise di mandarmi a Budapest, nel 1982, per aprire un ufficio di rappresentanza con responsabilità per tutti i Paesi Est-Europa del Comecon -esclusa l’Unione Sovietica, già presidiata-. Pensavo di rimanervi per quattro anni, ma invece sono qui da 43 anni, evolvendo la mia carriera in risposta ai cambiamenti storici: nel momento in cui è caduto il muro, il mondo è cambiato radicalmente, aprendo così un nuovo, imprevedibile e assai significativo capitolo.”

Quali aspetti culturali di Budapest e Trieste trovi più affascinanti e perché?

“Trieste e Budapest presentano alcune affinità estetiche, soprattutto per quanto riguarda il periodo di sviluppo architettonico, come anche Zagabria, Vienna, ma rimangono due città molto diverse. Trieste è un porto, ha una cultura fortemente legata al mare, con cittadini che godono delle sue spiagge fin dalla giovane età, vanno al bagno ai Topolini, prendono il sole all’Ausonia, vanno a Grignano. È una città cosmopolita, con una varietà etnica complessa rispetto a Budapest. Ha una storia di porto commerciale che ha sempre interconnesso la città al mondo, ed ha anche un background di cantieristica navale importante. In passato nei cantieri che stavano nel cuore della città, si varavano navi come la Viribus Unitis e la Tegetthoff, durante il periodo dell’Impero. Ho visto personalmente il varo dell’ultima grande nave a Trieste, la Raffaello.
La comunanza tra Trieste e Budapest affonda le sue radici nella storia dell’Impero austro-ungarico. È importante sottolineare che Trieste rappresentava il porto dell’Impero ma era direttamente dipendente da Vienna, e spesso gli ungheresi confondono Trieste con il porto dell’Ungheria, quando in realtà quest’ultimo era la città di Fiume. Questo fatto però evidenzia come loro sentano ancora questa vicinanza con Trieste.”

Se dovessi consigliare un percorso o un’esperienza imperdibile per un visitatore a Trieste e a Budapest cosa suggeriresti?

“Trieste offre punti di interesse ben noti e tra le tappe imperdibili ci sono il Castello di Miramare, le rive, piazza Unità d’Italia, il molo Audace e piazza Cavana. Altri luoghi da visitare sono piazza della Borsa, il Canal Grande e la chiesa di Sant’Antonio.

Passando a Budapest, essendo una capitale, offre un parco più ampio e distanze maggiori da percorrere. Qui, la Piazza degli Eroi e l’area museale meritano una visita, includendo la Casa della Musica e la pinacoteca nazionale. Le zone del Castello con la Chiesa di Mattia ed il Bastione dei Pescatori sono un “must”, anche se i turisti tendono a concentrarsi sui punti più pubblicizzati senza addentrarsi tra le viuzze ricche di atmosfera.”

Quali somiglianze e differenze hai notato tra le due città?

“Le somiglianze tra Trieste e Budapest, come già detto, sono architettoniche. Trieste però ha una superficie molto ridotta ed è vicina al mare, per cui si sviluppa in funzione della sua realtà fisica.

Budapest, invece, è splendidamente divisa dal Danubio, che rappresenta il cuore della città. Le due parti, Buda e Pest, sono nate separatamente e si differenziano fisicamente grazie alla presenza imponente del fiume. Pest ha un piano regolatore logico e razionale, con un sistema viario a raggiera e cerchi concentrici, che rende facile orientarsi, mentre l’area residenziale di Buda si presenta con un elegante disordine di splendide ville e residenze.

Personalmente, ho sofferto per la mancanza del mare durante il mio soggiorno in Ungheria, cercando inutilmente di compensare con il Danubio e il lago Balaton; perciò, ho dovuto trovare altre formule di “sopravvivenza”, ad esempio affittando barche a vela in svariate località per trascorrervi le mie vacanze.”

Cosa diresti a chi non ha mai visto né Trieste né Budapest per invogliarlo a scoprire queste due città?

“Trieste e Budapest sono due città ovviamente uniche. Trieste, con la sua storia e il suo carattere mitteleuropeo, non ha paragoni con altri porti italiani. È una città cosmopolita, capace di offrire un’esperienza nuova e affascinante ai visitatori, che spesso se ne innamorano. Negli ultimi vent’anni, Trieste ha migliorato molto la sua immagine, diventando più pulita ed accogliente, ed ha iniziato a trasformarsi da emporio commerciale e marittimo anche in preziosa meta turistica.

D’altra parte, Budapest, un tempo conosciuta come la ‘Parigi dell’Est’, dopo aver vissuto il lungo degrado del periodo comunista, negli ultimi trent’anni anni ha intrapreso un percorso di riscatto, tornando a splendere come una delle capitali europee più affascinanti. L’impatto visivo che Budapest offre ai turisti è unico, non c’è nessun’altra capitale che ha questo fascino. La città oggi è attraente non solo per la vivacità culturale ma anche per l’ordine, la pulizia, la sicurezza ed il funzionamento dei servizi. Personalmente, trovo tutto ciò meraviglioso, altrimenti, non potrei immaginare di viverci.”

TriBu.City, due città un’anima, è il movimento nato per valorizzare l’amicizia e accrescere i rapporti tra Trieste e Budapest. Cosa pensi di questa iniziativa?

“Nessuno aveva considerato questa possibilità in precedenza, e non riesco a spiegarmi il motivo. Il rapporto tra Budapest e Trieste è di lunga data e legato sia a sentimenti che a interessi economici. L’idea di sviluppare ulteriormente questa connessione appare valida e meritevole di essere approfondita.

Noi facciamo parte di un sistema storico tra Budapest, Trieste, Zagabria, Lubiana e Vienna, poco sentito e conosciuto in Italia. I Triestini, purtroppo, stanno perdendo queste reminiscenze nel tempo. È importante rinfrescare e riproporre queste connessioni, per dare nuova linfa al rapporto con Budapest.

Questa cosa andrebbe ricucita, partendo anche dal contatto fisico, come ad esempio i collegamenti ferroviari tra le due città.”

Maurizio Sauli

Nato a Trieste, con una Laurea in Economia e Commercio, vanta un’ampia esperienza nei rapporti internazionali e nell’export. Ha ricoperto ruoli di responsabilità in importanti aziende come Credito Italiano, Italcantieri (Fincantieri), Siderexport (Finsider) e Ansaldo (Finmeccanica).
Dal 1982, risiede a Budapest, dove è stato membro delle Commissioni Miste intergovernative Italia-Ungheria e Italia-Cecoslovacchia, durante un periodo di profondi cambiamenti politico-economici che hanno segnato la fine degli anni ’80. Nel 1990, in Ansaldo, partecipa all’acquisizione della storica società ungherese Ganz-Electric Rt. (poi Ganz-Ansaldo Rt.), diventandone Direttore Commerciale e Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Governative.

Ha ricoperto il ruolo di CEO di Ganz-Transelektro Ferroviaria Rt. dal 2000 al 2004. Successivamente, è stato Area Manager per l’Est Europa, con un focus particolare sulla Russia, per Ansaldo Sistemi Industriali Spa. In questa veste, ha aperto uffici commerciali a Mosca, Bucarest e Budapest, avviando anche importanti accordi di partnership con Gazprom.

Dal 2009 al 2012, ha presieduto la Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria e, nel 2011, è stato Presidente di EU-Chamber. Nel 2009, in riconoscimento dei suoi meriti per quanto realizzato in favore della cultura industriale del Paese e della conoscenza dei prodotti della sua industria nel mondo, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Ungherese della Croce di Cavaliere del Lavoro. Attualmente Presidente del COM.IT.ES-Ungheria.

Profondo conoscitore del sistema industriale del Paese in cui vive da quarantatre anni e di cui ha assistito ai profondi cambiamenti, ha la peculiarità, da italiano, di esserne stato anche protagonista.

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